DOVE L’ARTE INCONTRA LA TECNOLOGIA E LA COMUNICAZIONE

Beehive. Officina di arte e cultura” raccoglie la sfida lanciata nel Libro bianco sull’innovazione sociale, scritto da Robin Murray, Julie Caulier Grice e Geoff Mulgan in cui si definisce la Social Innovation come l’azione di riprendersi gli spazi e di attribuire loro nuovi segmenti di esistenza, rielaborando i vecchi modelli.

Innovazione sociale implica anche l’impiego di nuove tecnologie e soprattutto di nuove forme organizzative, dove l’organizzazione dal basso convive con una “socialità di rete” e dove le stesse relazioni sociali diventano strumenti da mobilizzare nell’attività imprenditoriale; dove nel bene e nel male le differenze fra vita lavorativa, vita politica e vita privata tendono a scomparire.

Questo concetto trova corrispondenza nell’idea progettuale di “Beehive. Officina di arte e cultura” di riqualificare una struttura esistente attraverso un’azione innovativa e originale di coinvolgimento sociale, che valorizzi una porzione di imprenditorialità spesso tralasciata nelle classiche iniziative di Co-Working. L’intento è inoltre di accorciare le distanze tra il mercato e l’arte, creando un polo artistico, culturale, lavorativo e progettuale dinamico che possa offrire una nuova e autentica opportunità intellettuale ai diversi target presenti sul territorio: studenti, accademici, turisti, appassionati, cittadini, imprenditori, ecc.

L’ALVEARE

Il concetto di “alveare”, espresso dal nome del progetto, vuole richiamare un’immagine di operosità fruttuosa direttamente connessa al significato di “co”, working o “arting”, e, in generale, al fatto di condividere e mettere insieme professionalità e idee in un’ottica di creazione e sviluppo di opportunità lavorative innovative e originali. Il progetto mira a realizzare non un mero spazio di condivisione, bensì un vero e proprio incubatore in cui giovani professionisti possano essere accompagnati in un percorso di autoimprenditorialità che li aiuti a sviluppare il proprio business.

“Beehive. Officina di arte e cultura” mira a realizzare un laboratorio creativo che riunisca giovani artisti e imprenditori culturali, o aspiranti tali, identificando una struttura da riqualificare e valorizzare.

Lo spazio ideale è aperto e, oltre a fungere da officina artistica in cui pittori, scultori e fotografi aderenti al progetto possono creare e condividere le proprie opere, diventa un vero e proprio showroom in cui allestire mostre e installazioni, da sfruttare come occasioni di promozione.

Beehive dovrebbe inoltre ospitare un’area attrezzata per il co-working riservata a giovani che operano nei campi umanistici, come freelance, grafici, copywriter, imprenditori digitali, blogger, content creator, ecc., disposti a lavorare in uno stimolante clima di cooperazione e collaborazione, all’insegna della contaminazione fra le diverse competenze.

LO SCOPO

“Beehive. Officina di arte e cultura” mira a educare gli artisti all’autoimprenditorialità: il traguardo è quello di far intraprendere ai propri aderenti un percorso “evolutivo” al fine di prendere consapevolezza del fatto che le proprie creazioni devono essere riconosciute come un “servizio alla bellezza” e come tale devono essere “vendute”. Gli artisti potranno inoltre mettere a disposizione la propria professionalità attraverso la fornitura di servizi formativi, rivolti ai soci per una condivisione di know-how e aperti a tutti per una sensibilizzazione nei confronti dell’arte e della cultura.

Beehive, inoltre, risponde in maniera concreta alla necessità di giovani imprenditori che vogliono offrire servizi legati alle nuove professioni digitali di avere uno spazio di crescita professionale.

Un altro obiettivo, non meno importante, infine, è quello di generare nuove professioni e creare opportunità di occupazione aprendosi a tutti quei giovani professionisti che hanno la possibilità di mettersi in gioco in prima persona. Infatti Beehive aspira a essere anche un “vivaio” di professionisti su cui aziende e imprenditori possano puntare per tutti i servizi legati alle professioni 4.0.

LE ATTIVITÀ

Il focus del progetto mira a sostenere le passioni dei giovani e trasformarle in un lavoro vero e proprio e da questo bisogna partire per identificare una location adeguata per favorire questo obiettivo principale.

Tutte le attività saranno “condita” da appuntamenti aperti per la sensibilizzazione e diffusione di una cultura dell’arte sul territorio.

LE FASI DEL PROGETTO

IL VALORE

Il valore del progetto sta nel nuovo approccio, lontano dai classici co-working, in cui sono evidenziate:

  • la promozione di una nuova logica di accesso alla cultura, che sempre più deve diventare raggiungibile da tutti, anche fuori dai consueti spazi a essa dedicati (musei, biblioteche, ecc.);
  • la diffusione di una cultura dell’imprenditoria artistica, affinché i giovani comprendano come la loro passione possa trasformarsi in un lavoro vero e proprio.

L’alveare è un luogo eclettico dove rassegne, mostre, servizi culturali e professionalità si intrecciano offrendo agli aderenti e alla cittadinanza un ambiente composito in cui vivere arte e cultura in ogni loro sfaccettatura.

IL TERRITORIO

L’alveare rientra a pieno titolo nel perseguimento di obiettivi territoriali e sociali ben più ampi, attraverso un’azione trasversale che promuove sia l’adesione a una rete professionale che una politica inclusiva intergenerazionale e interculturale. L’offerta di pacchetti formativi su arte e cultura a diversi target e la possibilità di fruire di eventi culturali aperti e differenziati, favoriscono la socializzazione e l’inclusione.
Il contesto di riqualificazione artistico/sociale necessita inoltre di un sottointeso coinvolgimento del territorio e delle realtà che vi operano (scuole, associazioni, istituzioni, ecc) che sono chiamate a contribuire.

LA CITTÀ

La città ospite dovrà essere in grado di porre l’attenzione sugli artisti emergenti, che spesso non hanno un luogo in cui esprimere, produrre e proporre le proprie opere. Si tratta di scultori, pittori, fotografi, musicisti che troppo spesso trascurano la propria arte per la mancanza di spazi fisici, oltre che di visibilità.
Contemporaneamente dovrà saper cogliere l’opportunità di sostenere i molti giovani imprenditori culturali, ovvero giovani che operano nei campi umanistici, che non trovano opportunità di sviluppo delle proprie competenze, spesso viste come poco remunerative e marginali.

L’INVESTIMENTO

Investire in Beehive significa prendere parte a un progetto complesso che mira a crescere e diventare scalabile su tutto il territorio italiano, ma soprattutto l’investimento sarà solo un trampolino di lancio per far sì che l’Officina possa sostenersi anche economicamente. Sono previste infatti delle fonti di ricavo a progetto avviato: le principali saranno le quote associative degli artisti (variabili a seconda dello spazio/servizio richiesto), di chi usufruisce dello spazio condiviso e le quote d’iscrizione ai servizi formativi offerti.

La struttura potrà offrire anche altri servizi da proporre a soggetti terzi a tariffe competitive (sale workshop/seminari/organizzazione di eventi). Altre entrate possono essere previste sotto forma di sponsorizzazioni da privati.

Si prevede, inoltre, un coinvolgimento di Enti Pubblici o Privati per la messa a disposizione dei locali al fine di abbattere i costi di struttura, recuperando e valorizzando l’esistente attraverso una creazione di partnership.

Sono diversi gli esempi di co-working dedicati a giovani e meno giovani attivati su tutto il territorio nazionale, alcuni di essi propongono agli aderenti attività formative, altri uno spazio di espressione artistica e altri ancora occasioni di aggregazione sociale. Ciò per cui Beehive vuole distinguersi da tutte queste operazioni, anche di successo, è la fusione di tutti questi aspetti in un unico “contenitore”.